Nell'ottobre 1995 i centri cardiochirurgici piemontesi coprivano circa il 65% degli interventi richiesti dalla popolazione regionale; il restante 35% dei pazienti doveva emigrare all'estero o in altre regioni italiane per essere operato al cuore, con liste di attesa che superavano i 4 mesi. Dall'ottobre 1995 l'equipe cardiochirurgica che fa parte di Cardioteam, diretta dal dr. Marco Diena, ha iniziato ad operare in Piemonte portando a termine in un anno di attività oltre mille interventi a cuore aperto e riducendo le liste di attesa da quattro mesi a tre settimane.
L'attività svolta si è sviluppata, in base alle richieste del territorio, sino ai 1300 interventi all'anno.
Complessivamente, l'equipe del dr. Diena ha operato
in otto anni oltre 9.000 (aggiornare) pazienti con risultati confrontabili con i migliori centri degli Stati Uniti. Se infatti si paragonano gli indici di mortalità ospedaliera ai dati della STS (Society of Thoracic Surgeons U.S.A) si nota che la mortalità è stata inferiore alla media dei centri d'oltreoceano. Se si paragonano, invece, i risultati con quelli della Cleveland e della Mayo Clinic (le due cliniche leader) si osserva che sono sovrapponibili.
La ricerca sul campoNegli anni l'equipe Cardioteam si è distinta per aver sviluppato
nuovi settori della cardiochirurgia: la
chirurgia mini-invasiva coronarica a cuore battente (interventi che non prevedono circolazione extracorporea), i
bypass interamente arteriosi (operazioni con solo arterie al posto della vena safena) e la
chirurgia robotica (con l'utilizzo, a partire dal 2001, del robot cardiochirurgico "Da Vinci").
Con l'espressione chirurgia mini-invasiva coronarica si intendono gli interventi che non prevedono circolazione extracorporea, in cui vengono confezionati i bypass sulle coronarie a cuore battente. Le nuove tecnologie consentono di stabilizzare il cuore in modo da operare sulle coronarie senza fermarlo. Nel settore della chirurgia endoscopica i medici del progetto Cardioteam sono stati i primi in Italia, nel 1996, ad eseguire interventi di singolo by-pass coronarico con tecnica endoscopica. Questa tecnica consiste nel preparare l'arteria mammaria per via toracoscopica, aprire il pericardio a torace chiuso ed abboccare il bypass con una piccola incisione di pochi centimetri sotto la mammella di destra. Sono stati portati a termine, con successo, oltre 90 interventi con tecnica endoscopica (primo centro in Italia per esperienza con questa metodica).
Recentemente altri due centri - il San Raffaele di Milano e il Policlinico di Pavia - hanno iniziato a praticare questo tipo di interventi, ma con l'uso del robot della "Intuitive Surgical" e della circolazione extracorporea. Ad oggi l'equipe di Cardioteam è l'unica in Italia ad aver eseguito bypass a cuore battente, con l'ausilio dell'endoscopio. Si è trattato in prevalenza di bypass singoli (86 casi) e duplici (6 casi), sempre con incisione minitoracotomica ( by pass singoli) o ministernotomica ( bypass doppi), da 5 a 10 cm. Tutti gli interventi si sono conclusi con successo. Per quanto riguarda i by-pass a cuore battente per via tradizionale (sternotomica ) sono stati operati circa 300 pazienti di by pass singolo, doppio o triplo ed attualmente il 20% dei pazienti coronarici di Cardioteam viene operato con tecnica miniinvasiva. I vantaggi del cuore battente sono molteplici, anche se questa tecnica richiede un bagaglio tecnico superiore all'intervento in circolazione extracorporea; per contro le complicanze sono inferiori, la degenza e la ripresa più rapide.
By-pass con condotti arteriosi
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Gli interventi di bypass con condotti arteriosi rappresentano l'altra punta di diamante dell'equipe: si tratta di interventi più delicati di quelli tradizionali (in cui si impiega un'arteria e la vena safena) ma che danno una garanzia di maggior durata nel tempo: se le vene si ammalano in circa dieci anni le arterie mammarie durano tutta la vita e l'intervento è così più definitivo. Si è iniziato sulla scia degli ottimi risultati ottenuti dalle migliori equipe nel mondo nel 1995 e sino ad oggi sono stati operati con condotti esclusivamente arteriosi oltre 1600 pazienti, con tassi di mortalità bassissimi (inferiori allo 0.8 %). La rivascolarizzazione arteriosa si è rivelata estremamente affidabile e duratura nel tempo ed offre reali vantaggi ai pazienti, soprattutto a quelli di età inferiore ai 75 anni.
Cura delle insufficienze della valvola mitrale
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La terza patologia nella quale si è distinta l'equipe è la cura delle insufficienze della valvola mitrale. La tecnica tradizionale prevedeva di sostituire la valvola, la tecnica di Carpentier prevede invece la riparazione o plastica della valvola con molteplici benefici per i pazienti. Dei pazienti affetti da questa malattia che si sono rivolti a Cardioteam, il 98% è stato operato con la conservazione della valvola: un'ottima percentuale di successo. I vantaggi nell'eseguire una plastica sono numerosi: il più importante è costituito dalla possibilità, per il paziente, di condurre una vita assolutamente normale e senza farmaci anticoagulanti (che con la protesi artificiale devono essere assunti per tutta la vita). Inoltre, se fino a qualche anno fa era possibile riparare una valvola con un solo lembo malato, oggi è possibile riparare la quasi totalità delle valvole mitrali insufficienti, anche quelle con disfunzione di entrambi i lembi.
Nell'aprile 2001 Cardioteam ha introdotto la chirurgia robotica in Piemonte, portando a termine con successo
interventi di by pass mediante l'impiego del Robot da Vinci. Il Robot è l'apparecchiatura da sala operatoria più sofisticata al mondo. Con il
Sistema da Vinci™ i chirurghi hanno il vantaggio di accedere attraverso piccole incisioni senza rinunciare alla destrezza, alla precisione ed ai movimenti istintivi della chirurgia a cielo aperto.